Buon pomeriggio,
mi chiamo Camilla e sono una ragazza di vent'anni ferma a casa. Ho finito quest'anno il liceo artistico, ho fatto il 9 settembre il test di ingresso per fisioterapia a Milano e ieri ho saputo che non l'ho passato. Mi è caduto il mondo addosso. Prima di venire a conoscenza del risultato avevo coscienza che sarebbe potuta andare bene come male, che era un'incognita, ma inutile dire che ci speravo. Nella speranza e nel periodo di attesa ho cercato soluzioni alternative come osteopatia, ultimamente ho nutrito un certe interesse per la cucina, soprattutto perché essendo a casa a fare niente mi dedicavo alla preparazione di torte e/o piatti salati. Oggi non sono più sicura di niente, non so fino a che punto osteopatia mi convenga farla, sia per il lungo periodo di studio, sia per i costi della scuola, sia per un futuro. Ho cambiato completamente studi nonostante per me le materie scientifiche risultino un po' difficili perché volevo guardare al futuro, un futuro che vorrei fosse sicuro, dove voglio trovarmi ad essere indipendente da chiunque e fare ciò che voglio, in senso buono del termine. Non ho molte passioni ma quelle che ho sono vere e forti, amo i cavalli, amo mangiare, parlare, stare in mezzo alla gente, cucinare e fare qualcosa per qualcuno, mi sento soddisfatta quando ho aiutato qualcuno nel momento del bisogno e questo lo riconosco fin da piccola. Ho provato a cercare qualcosa nel campo equino, l'unico mio difetto se così si può chiamare è il non sopportare la vista del sangue e/o rotture, quindi non potrei lavorare con i cavalli come medico. Sto male, non sopporto l'idea di essere qui al mondo e non avere uno scopo, un fine. Mi guardo attorno e vedo i miei genitori che vanno al lavoro e lo fanno con passione amore e dedizione e io invece sono qui a casa a vent'anni e non so cosa fare. Mi fa male vedere mio padre che ha sessant'anni partire il lunedì e tornare il venerdì da Parma, vedere mia madre, che è sulla cinquantina, alzarsi presto al mattino e andare a Buccinasco a insegnare a una scuola elementare. Io vorrei trovare la mia strada al più presto, trovare quel qualcosa che mi riempia la vita, che mi faccia vivere il lavoro come una passione, come una gioia, che me lo faccia vivere con leggerezza, della serie "sì, sto lavorando, mi sto guadagnando dei soldi, ma sto bene con me stessa, non mi pesa anche se lavoro 24 ore su 24". Le chiedo se ha qualche consiglio o un suggerimento.
Spero di ricevere una risposta al più presto. Grazie.
Camilla
mi chiamo Camilla e sono una ragazza di vent'anni ferma a casa. Ho finito quest'anno il liceo artistico, ho fatto il 9 settembre il test di ingresso per fisioterapia a Milano e ieri ho saputo che non l'ho passato. Mi è caduto il mondo addosso. Prima di venire a conoscenza del risultato avevo coscienza che sarebbe potuta andare bene come male, che era un'incognita, ma inutile dire che ci speravo. Nella speranza e nel periodo di attesa ho cercato soluzioni alternative come osteopatia, ultimamente ho nutrito un certe interesse per la cucina, soprattutto perché essendo a casa a fare niente mi dedicavo alla preparazione di torte e/o piatti salati. Oggi non sono più sicura di niente, non so fino a che punto osteopatia mi convenga farla, sia per il lungo periodo di studio, sia per i costi della scuola, sia per un futuro. Ho cambiato completamente studi nonostante per me le materie scientifiche risultino un po' difficili perché volevo guardare al futuro, un futuro che vorrei fosse sicuro, dove voglio trovarmi ad essere indipendente da chiunque e fare ciò che voglio, in senso buono del termine. Non ho molte passioni ma quelle che ho sono vere e forti, amo i cavalli, amo mangiare, parlare, stare in mezzo alla gente, cucinare e fare qualcosa per qualcuno, mi sento soddisfatta quando ho aiutato qualcuno nel momento del bisogno e questo lo riconosco fin da piccola. Ho provato a cercare qualcosa nel campo equino, l'unico mio difetto se così si può chiamare è il non sopportare la vista del sangue e/o rotture, quindi non potrei lavorare con i cavalli come medico. Sto male, non sopporto l'idea di essere qui al mondo e non avere uno scopo, un fine. Mi guardo attorno e vedo i miei genitori che vanno al lavoro e lo fanno con passione amore e dedizione e io invece sono qui a casa a vent'anni e non so cosa fare. Mi fa male vedere mio padre che ha sessant'anni partire il lunedì e tornare il venerdì da Parma, vedere mia madre, che è sulla cinquantina, alzarsi presto al mattino e andare a Buccinasco a insegnare a una scuola elementare. Io vorrei trovare la mia strada al più presto, trovare quel qualcosa che mi riempia la vita, che mi faccia vivere il lavoro come una passione, come una gioia, che me lo faccia vivere con leggerezza, della serie "sì, sto lavorando, mi sto guadagnando dei soldi, ma sto bene con me stessa, non mi pesa anche se lavoro 24 ore su 24". Le chiedo se ha qualche consiglio o un suggerimento.
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Camilla
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