Buongiorno Omar e grazie del Suo messaggio.
Non conosco Lei e nemmeno la Sua storia.
So però che le persone che subiscono violenza da piccole spesso tendono ad assumersi responsabilità che non hanno e a colpevolizzarsi di cose che in realtà non sono dipese da loro.
Per un bambino subire una violenza è un’esperienza terrificante e fonte di profondo caos, ancora più se viene subita da un familiare, che magari veniva considerato come una persona degna di fiducia.
Di frequente vengono sperimentate forti emozioni contrapposte, sia negative, come dolore, paura impotenza e senso di colpa, sia paradossalmente positive, come spesso una forma di eccitazione sessuale (che si può attivare indipendentemente da quanto l’esperienza possa essere anche dolorosa o disturbante), il sentirsi magari “visti” e “desiderati”, oppure percepirsi come “grandi” o “importanti”.
Inoltre spesso si attivano meccanismi protettivi di difesa che sono preziosissimi nell’immediato, ma possono causare problemi nel lungo termine: per esempio il bambino per proteggersi dalla sensazione intollerabile di essere completamente impotente in quella situazione può raccontarsi che è lui ad avere in qualche modo voluto o provocato attivamente quell’evento. Questo è utile inizialmente per la sopravvivenza emotiva (il bambino percepisce di avere un maggior controllo sul mondo esterno che appare così meno minaccioso), ma complica poi molto le cose successivamente nella crescita (il ragazzo può pensare che allora queste cose gli piacciono o che allora è colpa sua).
Insomma c’è un grande caos interno e in questi casi è fondamentale potersi rivolgere ad uno psicoterapeuta per intraprendere un percorso in cui rielaborare questi eventi, fare maggiore chiarezza ed entrare gradualmente più in contatto con le proprie emozioni).
La invito quindi di cuore a non limitarsi a questo “sfogo”, ma a rivolgersi di persona ad uno
psicoterapeuta, che sono sicuro Le potrà essere di grande aiuto!
In bocca al lupo.
P.S. Visto che il tema è delicato e spesso dibattuto, preciso (anche se dovrebbe essere ovvio) quanto segue. E' fondamentale che uno psicologo abbia un profondo rispetto delle preferenze sessuali (così come dei valori, delle idee politiche e religiose, ecc.) del proprio paziente, facendo molta attenzione a non influenzarlo con le proprie, e aiutandolo invece ad essere e sentirsi sempre più sé stesso, in modo pieno, armonico e sereno. Quando però ci sono degli eventi traumatici è altrettanto importante che lo psicologo possa guidare il paziente nel rielaborare queste esperienze per permettere alla persona di liberarsi di eventuali influenze del passato ed essere libero di scegliere ciò che veramente desidera. Infatti scopo fondamentale di ogni percorso di psicoterapia è rendere la persona più libera.