Caro Dottore,
Le volevo descrivere la mia vita attuale, chiedendoLe consiglio.
Ho 20 anni e sono fidanzata da quasi 5 con un ragazzo poco più piccolo di me. Per farla breve, dice di amarmi, ma è molto morboso, ossessivo e possessivo nei miei confronti, non mi rispetta, spesso mi umilia anche senza motivo e quando litighiamo spesso ci alziamo le mani.Non posso frequentare nessuno, deve sapere sempre dove sono. Quando i miei partono, si stabilisce da me nonostante sappia che se i miei lo scoprissero passerei guai terribili. Mi accusa sempre di tradirlo. Non posso lasciarlo, perché altrimenti minaccia di dire tutto ai miei, rimarrebbe comunque un’ossessione, una persecuzione e comunque mi farebbe perdere il lavoro con i suoi dispetti. Tralasciando che, come minimo, sparerebbe a zero coi miei parenti su me e su loro, dispetti alle macchine, ecc... è egoista e stupido. Ogni sua esigenza viene prima della mia, anche il suo più insignificante capriccio, diventa più importante di una mia necessità. Persino della mia necessità di avere un lavoro, di curare il mio aspetto quando lo decido io. Fosse per lui, dovrei trovare lavoro solo nei posti in cui lui decide che i colleghi vanno bene e, ovviamente, per lui vado a letto con chiunque, in ogni circostanza. Se decido di depilarmi o fare un trattamento estetico, è la fine. Non posso truccarmi, non posso vestire "decentemente". Nemmeno fossi una foto-modella (anzi, fortunatamente non piaccio)… Ci tengo a precisare che non mi oppongo ai suoi controlli e non ha mai avuto modo di sentirsi preso in giro. Più volte mi ha confessato che la sua felicità è vedermi stare male... eppure dice di amarmi e volere un futuro con me. Io non credo di provare nulla nei suoi confronti se non compassione per una persona che mi obbliga a dirgli che lo amo e sono costretta a coccolare tutte le sere dopo il lavoro (il mio, perché lui, inconcludente, immaturo e irresponsabile, studia ancora nonostante 2 bocciature alle spalle). Per non rimanere isolata dal mondo, trattengo corrispondenze e-mail, ovviamente di nascosto. E mi sento persino in colpa, anche se non faccio niente di male... ma per me è un piccolo riscatto silenzioso ed un metodo di sopravvivenza sociale.
Caro Dottore, non Le chiedo le modalità per troncare i rapporti con questo ragazzo (cosa che vedo impossibile), ma Le chiedo come posso sopportare tutto questo. Ho spesso pensato al suicidio. Ringraziandola anticipatamente, Le porgo i miei più cordiali saluti.
Silvia (20 anni)
Le volevo descrivere la mia vita attuale, chiedendoLe consiglio.
Ho 20 anni e sono fidanzata da quasi 5 con un ragazzo poco più piccolo di me. Per farla breve, dice di amarmi, ma è molto morboso, ossessivo e possessivo nei miei confronti, non mi rispetta, spesso mi umilia anche senza motivo e quando litighiamo spesso ci alziamo le mani.Non posso frequentare nessuno, deve sapere sempre dove sono. Quando i miei partono, si stabilisce da me nonostante sappia che se i miei lo scoprissero passerei guai terribili. Mi accusa sempre di tradirlo. Non posso lasciarlo, perché altrimenti minaccia di dire tutto ai miei, rimarrebbe comunque un’ossessione, una persecuzione e comunque mi farebbe perdere il lavoro con i suoi dispetti. Tralasciando che, come minimo, sparerebbe a zero coi miei parenti su me e su loro, dispetti alle macchine, ecc... è egoista e stupido. Ogni sua esigenza viene prima della mia, anche il suo più insignificante capriccio, diventa più importante di una mia necessità. Persino della mia necessità di avere un lavoro, di curare il mio aspetto quando lo decido io. Fosse per lui, dovrei trovare lavoro solo nei posti in cui lui decide che i colleghi vanno bene e, ovviamente, per lui vado a letto con chiunque, in ogni circostanza. Se decido di depilarmi o fare un trattamento estetico, è la fine. Non posso truccarmi, non posso vestire "decentemente". Nemmeno fossi una foto-modella (anzi, fortunatamente non piaccio)… Ci tengo a precisare che non mi oppongo ai suoi controlli e non ha mai avuto modo di sentirsi preso in giro. Più volte mi ha confessato che la sua felicità è vedermi stare male... eppure dice di amarmi e volere un futuro con me. Io non credo di provare nulla nei suoi confronti se non compassione per una persona che mi obbliga a dirgli che lo amo e sono costretta a coccolare tutte le sere dopo il lavoro (il mio, perché lui, inconcludente, immaturo e irresponsabile, studia ancora nonostante 2 bocciature alle spalle). Per non rimanere isolata dal mondo, trattengo corrispondenze e-mail, ovviamente di nascosto. E mi sento persino in colpa, anche se non faccio niente di male... ma per me è un piccolo riscatto silenzioso ed un metodo di sopravvivenza sociale.
Caro Dottore, non Le chiedo le modalità per troncare i rapporti con questo ragazzo (cosa che vedo impossibile), ma Le chiedo come posso sopportare tutto questo. Ho spesso pensato al suicidio. Ringraziandola anticipatamente, Le porgo i miei più cordiali saluti.
Silvia (20 anni)
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