Ho 44 anni e soffro per la mancata realizzazione come moglie e madre. So perfettamente cosa vorrei (un marito, un figlio), ma lo sforzo che mi si richiede in termini di cambiamento per arrivare ad averlo è troppo grande. Anni fa sono stata lasciata 3 mesi prima del matrimonio (senza sapere il motivo, in un modo freddo e brusco che non meritavo) e pur avendo un nuovo compagno (protettivo e molto rispettoso della mia autonomia, profondamente buono, fedele, sincero) e voglia di provare ancora desideri ed emozioni positive, non riesco a fare scelte sentimentali impegnative (ad es. una convivenza, il matrimonio). Fare una scelta, implica rinunciare a qualcosa e io non so fino a che punto non posso o non voglio rinunciare. La difficoltà a fare scelte definitive in campo sentimentale si basa sul desiderio inconscio di lasciarmi delle porte aperte, sia per paura di sbagliare, sia per avere una via di fuga nel caso la situazione diventi difficile o noiosa. Come posso fare chiarezza in me, capire cosa voglio realmente e superare questi conflitti interiori? Come faccio a stare con una persona che mi vuole bene e, dopo 5 anni, rimpiangere la vita che avrei potuto avere se fossi ancora col mio ex?
Mi ossessiona l'idea che le cose avrebbero potuto andare in maniera diversa e che se anche un domani arrivassi a costruire qualcosa di concreto con il mio attuale compagno, tutto ciò non mi renderà abbastanza felice come quando mi immaginavo il mio futuro accanto al mio ex.
A volte non lo penso, a volte il suo ricordo e il rancore tornano più forte che mai. Vorrei poter raggiungere un livello di felicità tale da non pensare più a lui e sentirmi finalmente appagata anche senza di lui; invece più passa il tempo e più rimango aggrappata ad un ricordo e alla speranza che mi venga concessa un'altra possibilità. Mai come ora ho capito quanto fosse importante e cosa farei per riaverlo... o almeno per ottenere quel semplice incontro di chiarificazione che ho sempre cercato e mi è stato negato... ma temo sia troppo tardi... e ripiombo in depressione, nostalgia, sensi di colpa, sconforto.
Ogni giorno mi domando: come fa una persona che apparentemente ti vuole bene e ti vuole sposare, a lasciarti andare via così, a rinunciare a te da un momento all'altro senza rimpianti, rimorsi, senza alcun senso di dispiacere? E' come se lo scaricarmi, in quel momento gli abbia fatto comodo.
Sto con una persona, ma non sono felice, rimpiango il passato... Provo un senso di profonda inquietudine in tutti i rapporti sentimentali consolidati... Inoltre la scelta di stare con il mio attuale compagno la vivo come non spontanea, ma pilotata, come se fossi stata costretta a scegliere un altro a seguito del rifiuto del mio ex.
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