Salve, sono un ragazzo di 29 anni. Ho un rapporto conflittuale con mio padre. Ho brutti ricordi da piccolo che mi ritornano sempre in mente: perché mi picchiava, perché prendevo male le posate, ecc. Oppure un giorno mi ha chiesto: cosa vorresti fare da grande? E io: il ladro (all’epoca vedevo cartoni animati tipo Diabolik ed era il mio idolo) e mi ricordo questo schiaffone. Mi costringeva la domenica ad andare ad aiutarlo, oppure solo stare lì con lui a guardarlo anche se io volevo andare a giocare con gli amici.
Crescendo mi sono sempre più distaccato, ho lasciato la scuola e già lavoricchiavo a giornate. I miei vanno via e io resto nel mio paesino con i miei nonni da lì inizia la tiritera di critiche. Facevo il venditore e venivo criticato perché guadagnavo poco e avrei dovuto raggiungerli, perché al nord c’era più lavoro. Cambio lavoro e faccio le stagioni in cucina: non andava bene perché lavoravo poco. Vado via da lì perché non mi piace e sarei dovuto rimanere per forza. Mi compro con i miei soldi una macchina usata e mi dice che fa cagare e che avrei dovuto chiedere consiglio a lui, che lui ha più esperienza di me in fatto di automobili.
Adesso lavoro stagionale come cuoco e sono single e mi critica spesso perché non ho una famiglia mia, perché non ho una casa mia, perché non ho una bella auto, perché non ho un lavoro fisso… Io vorrei andare via, ma mi piace il rapporto che ho con mia madre e mio fratello più piccolo. Quando sto con loro sto bene, ma quando c'è mio padre mi sento sempre inadeguato e non accettato. Cosa dovrei fare? Forse ho sempre sbagliato io? Forse vuole solo il mio bene? Io non capisco e ci sto male.
Crescendo mi sono sempre più distaccato, ho lasciato la scuola e già lavoricchiavo a giornate. I miei vanno via e io resto nel mio paesino con i miei nonni da lì inizia la tiritera di critiche. Facevo il venditore e venivo criticato perché guadagnavo poco e avrei dovuto raggiungerli, perché al nord c’era più lavoro. Cambio lavoro e faccio le stagioni in cucina: non andava bene perché lavoravo poco. Vado via da lì perché non mi piace e sarei dovuto rimanere per forza. Mi compro con i miei soldi una macchina usata e mi dice che fa cagare e che avrei dovuto chiedere consiglio a lui, che lui ha più esperienza di me in fatto di automobili.
Adesso lavoro stagionale come cuoco e sono single e mi critica spesso perché non ho una famiglia mia, perché non ho una casa mia, perché non ho una bella auto, perché non ho un lavoro fisso… Io vorrei andare via, ma mi piace il rapporto che ho con mia madre e mio fratello più piccolo. Quando sto con loro sto bene, ma quando c'è mio padre mi sento sempre inadeguato e non accettato. Cosa dovrei fare? Forse ho sempre sbagliato io? Forse vuole solo il mio bene? Io non capisco e ci sto male.
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