Gentile Marco,
grazie del Suo messaggio.
Dalle Sue poche righe, per comprendere meglio la situazione, mi verrebbero da esplorare tre possibili differenti strade: 1) che l’attrazione sia venuta meno da un certo momento in poi, oppure che 2) non sia presente attrazione, ma siano presenti fantasie sessuali o ancora 3) che il problema non riguardi solo l’attrazione nello specifico, ma più in generale il desiderio.
1) Quando scrive “non sento più alcuna attrazione”, intende che in precedenza questo avveniva? Se è così, varrebbe la pena di capire da quando ciò è avvenuto e cosa è accaduto nella Sua vita in quel periodo. Spesso infatti un evento vissuto in qualche modo “traumatico” può essere all’origine del problema. La situazione più semplice e frequente è in seguito ad una delusione amorosa, ma può avvenire per cause anche molto diverse (per esempio un lutto per la morte di una persona cara, una separazione o conflitto in famiglia, o ancora per problemi negli studi o sul lavoro), compresi addirittura eventi apparentemente solo positivi (un fratello che si sposa, la nascita di una sorellina, una promozione sul lavoro). In questi casi l’individuazione della possibile connessione con l’evento originario e l’elaborazione dei vissuti connessi permette di tornare a vivere pienamente e serenamente la propria vita emotiva.
2) Per esplorare l’ipotesi di una diversa inclinazione sessuale può essere utile verificare se esistono o meno fantasie sessuali (tanto prodotte spontaneamente nei sogni, quanto costruite attivamente per eccitarsi) e quali caratteristiche hanno. Attraverso questi indizi potrebbe essere possibile iniziare a comprendere meglio cosa desidera in questo momento e cosa eventualmente La frena.
3) Infine è importante capire se Lei in questo periodo, pur non provando attrazione per alcun essere, mantiene comunque interessi o passioni significative. Può essere per uno sport (per esempio per la Sua squadra del cuore), per un gruppo musicale o per un certo hobby. Se questo avviene, la difficoltà si configura come relazionale (nei confronti dell’altro), in caso contrario riguarda più propriamente il tono dell’umore e il modo di affrontare la vita (anche e soprattutto nei confronti di sé stesso).
Spero di averle iniziato a fornire qualche spunto di riflessione e che queste poche righe Le abbiano fatto venire la curiosità di comprendere meglio cosa Le sta capitando, magari anche con l’aiuto di uno
psicologo.
In bocca al lupo!
Dott. Claudio Sessa Vitali psicologo specializzato in psicoterapia ad indirizzo sistemico relazionale ed E.M.D.R.
Tel. 02-29526852 e Cell. 347-8003203