Salve, più che altro è uno sfogo ad un problema che mi affligge da un po' di tempo. Ho quasi 19 anni. Non ho mai avuto particolari problemi, ma a 16 anni ho cominciato a soffrire di ansia e attacchi di panico, che mi hanno portato ad un ricovero a 17 anni. Il periodo in questione mi ha "scombussolato". Ho cominciato a pensare a tante cose, ho iniziato un percorso con una psicologa, ho dato risposte a tante domande e lasciato in questione altre. Durante l'estate scorsa mi sono ripresa. È stata un'estate importante perché ho fatto molte esperienze sconfiggendo in buona parte l'ansia. Ora, a fasi alterne, attraverso periodi di forte tristezza. In particolare quando mi pongo un obiettivo che mi causa tanta preoccupazione e tanto impegno per raggiungerlo, una volta raggiunto anche con ottimi risultati, sto male. Non è la classica sensazione del "potevo fare di più", è proprio un senso di vuoto accompagnato a forte tristezza.
Tanto per citarne uno successo di recente: l'esame della patente. Ero molto ansiosa a riguardo e mi sono impegnata tantissimo. L'ho passato brillantemente infatti eppure non ne sono stata per niente felice. E succede con tante altre cose come la scuola ecc.
Non so il motivo perché prima di affrontare la sfida sono molto motivata e decisa, non mi piace lasciare le cose a metà e cerco di fare tutto alla perfezione. Ma quello che mi assale è una sensazione strana che mi accompagna per lunghi periodi. Quale potrebbe essere il motivo?
Ripeto che non ho mai avuto particolari problemi se non timidezza e introversione che mi hanno portato ad avere difficoltà a fare amicizia ma qualche amica o amico (tra scuola, palestra ecc.) ce l'ho. Non so cosa mi sia preso…
- Lauren
- Psicologia
- Venerdì, 21 Febbraio 2020
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