Buonasera, sono una donna di 38 anni ed ho paura, anzi il terrore, del giudizio degli altri. In particolare delle persone alle quali voglio bene. Così non riesco ad essere sincera e nascondo le mie scelte e le cose che mi stanno a cuore. Faccio molta fatica a dire quello che ho dentro, anche ora che sono sola davanti allo schermo. Soffro talmente tanto che questo invalida pesantemente la mia vita, facendomi andare avanti come se avessi un carico di sassi nello stomaco, che mi costringe a trascinarmi anziché camminare a passo spedito. Spreco tanto tempo ed energie a pensare come sarebbe se sapessi reagire diversamente, ad immaginare situazioni in cui affronto le mie paure, a darmi delle scadenze per le paure da superare per poi rimandare ad un domani che non arriva mai. E' sempre così da quando ero ragazza ed avevo difficoltà a relazionarmi con i miei genitori. Con loro ho ancora grossa difficoltà a relazionarmi, non ho mai invitato a pranzo a casa loro il mio compagno, con mio padre non ho mai parlato di niente e mia madre ha questo mio stesso difetto caratteriale. Ora loro sono 80enni ed ovviamente sempre meno pronti a parlare con me. Più passano gli anni e più sto male. Mi comporto così anche con le amiche. Purtroppo io e lui abbiamo avuto dei problemi e la relazione andava molto male. Quindi, circa un anno fa lo lasciai e me ne andai di casa. Trovai l'approvazione ed il supporto della mia migliore amica che mi ospitò a casa sua in attesa di una mia sistemazione. Col passare dei mesi, però, ho deciso di riprovare con questa persona. Lui sta "crescendo", quindi voglio ricominciare in maniera diversa. Purtroppo non ho il coraggio di dire alla mia migliore amica questa cosa, sto tergiversando, la sto evitando per evitare di affrontarla.
Ho sempre fatto così e mi sento vigliacca.... un verme.... e mi vergogno ancora di più. Sono abituata a proteggermi così dalle critiche altrui, omettendo… Ma ora comincio a capire che questo non è giusto né per me, né per chi sta accanto a me. Non ho fratelli, cugini molto più grandi di me e poche amiche. Sono abituata fin da piccola a tenermi dentro i malumori e a non chiedere aiuto. Così ho imparato a non farlo. Non riesco ad aprirmi veramente nemmeno con il mio compagno per il terrore di essere giudicata. Così' queste cose che ho scritto qui sopra le tengo custodite nel mio cuore. Ma ci penso in ogni momento e mi succhiano tutte le energie. Ho provato ad andare in un consultorio per parlare con uno psicologo. Non sono riuscita a parlargli. Nel momento di agire mi paralizzo. Così, come al solito, ho tergiversato. Non essendo stata sincera non mi ha potuto aiutare. Come faccio a rimuovere questo blocco? Non so, ma mi sta distruggendo la vita. Grazie!
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